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Quante volte abbiamo sognato che il nostro cane potesse capire esattamente quello che gli stavamo dicendo? Fino a poco tempo fa si riteneva che i cani comprendessero i suoni più che le parole e che si aiutassero con i nostri gesti e con il tono della voce per capire ciò che gli veniva richiesto. Ma le ricerche degli ultimi anni, in particolare dal 2014 ad oggi, hanno dimostrato che i nostri amici a quattro zampe hanno una comprensione del nostro linguaggio molto più articolata e sofisticata di quanto potessimo immaginare.

2014 – I cani usano hanno una lateralità simile a quella umana

Nel 2014 due ricercatori del Sussex sottoposero 250 cani ad un esperimento e attraverso i movimenti della loro testa a seconda dei suoni riprodotti riuscirono a dimostrare che la loro comprensione delle parole passa per una lateralità (l’asimmetria funzionale tra i due emisferi cerebrali) molto simile a quella umana.

 

In particolare i nostri amici processano i tratti segmentali (i fonemi nella loro articolazione, quindi le parole) con l’emisfero sinistro e i tratti soprasegmentali (accento, tono, lunghezza) con l’emisfero destro. Ciò non significa che comprendono tutto ciò che gli viene detto, ma che prestano attenzione a diversi aspetti della comunicazione.

2016 – La conferma con l’imaging a risonanza magnetica

Due anni dopo, nel 2016, uno studio pubblicato su Science ha illustrato i risultati di un esperimento condotto in Ungheria, nel corso del quale 13 cani sono stati sottoposti all’imaging a risonanza magnetica per monitorare il modo in cui il loro cervello reagiva alle parole proferite dai ricercatori.

 

La scoperta, a conferma di quanto già dimostrato nella sperimentazione precedente, è che ciascun emisfero si attiva a seconda delle parole e del tono utilizzato: le scansioni hanno mostrato che la parte sinistra si attiva quando i cani ascoltano parole che per loro hanno un significato, mentre questo non avviene nel caso in cui i vocaboli non sono familiari. L’emisfero destro, invece, reagiva all’intonazione, in modo molto simile agli umani.

 

In particolare il sistema di ricompensa (le strutture del cervello che oltre all’apprendimento associativo e alla motivazione gestiscono le emozioni che coinvolgono il piacere) si attivava solo quando gli amici a quattro zampe sentivano parole di approvazione in un tono elogiativo. I cani, dunque, non sono soltanto in grado di capire ciò che diciamo e il modo in cui lo diciamo, ma possono combinare i due aspetti per una corretta interpretazione di ciò che le parole significano realmente.

2018 – Il cervello dei cani si attiva maggiormente con parole sconosciute

Ed eccoci arrivati all’ultimo studio condotto dall’Università di Emory e pubblicato su Frontiers in Neuroscience. Dopo aver addestrato 12 cani di diverse razze a distinguere tra due giocattoli basandosi sui rispettivi nomi, i ricercatori hanno utilizzato l’imaging a risonanza magnetica funzionale per studiare la loro capacità di operare distinzioni tra parole che avevano imparato a ricordare e nuovi termini con cui non avevano familiarità.

 

Gli scienziati hanno osservato che i cani manifestavano maggiore attivazione cerebrale nel caso di parole inventate piuttosto che di quelle che erano stati abituati a riconoscere, una tendenza opposta a quella riscontrabile tra gli esseri umani, il cui cervello tende ad attivarsi maggiormente dinanzi a parole conosciute. I ricercatori ritengono che questo accada perché i nostri amici hanno un grande desiderio di comprenderci e compiacerci. O magari vogliono soltanto ricevere lodi o cibo per aver capito un’altra delle parole che rivolgiamo loro.

Quindi i cani capiscono davvero il linguaggio umano?

Se vi state chiedendo se quando pronunciate la parola “scoiattolo” il vostro Fido riesce ad immaginarsi un simpatico roditore dalla coda cespugliosa, allora la risposta è “con molta probabilità no”, a meno che non sono riusciti ad associare quel nome a quell’immagine. Eppure gli studi più recenti, che abbiamo passato in rassegna, dimostrano in modo inequivocabile che i cani capiscono molto più della semplice intonazione della voce o della mera gestualità.