Tutti sanno che nell’antico Egitto il gatto era ritenuto una creatura sacra, poiché considerato di diretta ascendenza divina. L’eleganza e la bellezza di questo animale giocarono certamente a favore della salvaguardia della specie felina. Lo stesso si può dire della sua innata attitudine alla pulizia e all’abilità – molto utile per la salute della specie umana – nel tenere lontani i roditori dall’ambiente domestico e preservare quindi le scorte di cibo.
L’evidente considerazione del gatto nella mitologia egizia è del resto sopravvissuta fino ai nostri giorni. Si contano molti geroglifici che lo raffigurano, per non parlare della nota rappresentazione monolitica e monumentale delle Sfingi.
Con il trascorrere dei secoli e l’avvicendarsi delle civiltà, la figura del gatto ha tuttavia subito una notevole trasformazione iconografica, arrivando a essere accostata nel Medioevo all’esatto opposto del divino. In numerose opere pittoriche la sua presenza è infatti spesso e volentieri associata in maniera inquietante a quella del diavolo.
Pare infatti che alcune pratiche eretiche prevedessero la partecipazione di un incolpevole felino, suo malgrado, a riti illeciti e di stregoneria. Si racconta peraltro che proprio le streghe fossero in grado di assumere le sembianze dei gatti per evitare di essere catturate e portare a termine i loro malvagi progetti.
In tempi più recenti il gatto è divenuto più che altro sinonimo di indipendenza e libertà – e, talvolta, di falsità – sebbene il suo comportamento sia in tal senso contrapposto in modo un po’ troppo semplicistico a quello del cane.
Tutto ciò per dire che la figura del gatto ha da sempre suggestionato il genere umano ed è riuscita a farlo in modo molto differente, attraversando epoche e latitudini con un fascino che è rimasto immutato.
Arte a parte, l’importanza del gatto è riscontrabile nella lingua di ogni giorno grazie a una grande quantità di proverbi e modi di dire dedicati al nostro amico a quattro zampe. Tra vita domestica e istinto selvaggio, sono innumerevoli i detti che affondano le loro radici nella saggezza popolare.
Abbiamo selezionato da diversi Paesi i proverbi e le espressioni più belle e più curiose sul gatto.
Siete pronti per un rapido giro del mondo? Si parte!
I gatti sono in grado di sostenere lo sguardo di un re. – Inghilterra
Se il gatto e il topo trovano un accordo, il droghiere è rovinato. – Iran
Se stirarsi producesse denaro, i gatti sarebbero ricchissimi. – Africa
I gatti leccano i raggi di luna nella ciotola dell’acqua, convinti che si tratti di latte. – India
Una gatta può andare in convento, ma resta sempre una gatta. – Romania
Il gatto timido fa il topo coraggioso. – Scozia
Fate entrare il gatto dalla finestra anziché dalla porta, così non andrà via. – Stati Uniti
Il gatto è un ottimo amico. Peccato che graffi. – Portogallo
Tenere rinchiuso un gatto lo farà diventare un leone. – Ungheria
L’ira ardente del gatto spaventa anche l’acqua fredda. – Francia
Due gatti vincono un orso. – Albania
Quando il mondo ebbe inizio, il sole creò il leone e la luna il gatto. – Grecia
Non comprate mai un gatto in un sacco. – Olanda
Di notte i gatti sono tutti grigi. – Svezia
Chiunque neghi al gatto il latte scremato, dovrà dare la panna al topo. – Russia
Un gatto vecchio non impara più a ballare. – Marocco
Gatto vecchio, topi giovani. – Spagna
Padrone felice, gatto felice. Padrone indifferente, gatto scontento. – Cina
Lasciate che la gatta scappi; il maschio la rincorrerà. – Germania
Se il topo sorride al gatto, vuol dire che vicino c’è una tana. – Nigeria
Un gatto affettuoso è il miglior rimedio contro la depressione. – Giappone
Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino. – Italia