La stomatite del gatto
La stomatite felina è una forma di infezione molto comune nel gatto. Questa patologia colpisce le gengive della mucosa orale causandone l’infiammazione e provocando dolori cronici e infezioni, per questo non vanno sottovalutare. Vi è infatti la possibilità che un problema di stomatite provochi gravi conseguenze ad altri apparati, fino a risultare fatale.
Si stima che una percentuale consistente dei gatti – addirittura il 60% – contragga questa malattia, che solitamente si manifesta fra i 4 mesi e i 17 anni e ha la tendenza ad aumentare con l’età. Le razze feline maggiormente predisposte alla stomatite sono: Siamese, Persiana, Abissina, Burmese e Maine Coon.
Riconoscere il problema
L’insorgere della patologia è dovuto a virus e batteri, ma può essere favorito da una predisposizione non ottimale delle difese immunitarie del nostro amico a quattro zampe. Anche un’insufficienza renale del soggetto o la copresenza della leucemia felina possono portare l’organismo alla stomatite.
I sintomi clinici sono alito cattivo, gengive arrossate, eccessiva salivazione, ulcere, inappetenza con conseguente perdita di peso, disidratazione e uno stato di iperaggressività o di forte apatia dovuto a dolori molto intensi.
La prima cosa da fare è rivolgersi immediatamente a un veterinario di fiducia. In tal modo, in base allo stato di avanzamento della malattia, sarà possibile prendere le contromisure più adeguate alla situazione e iniziare una cura. Aggiungiamo che non vi è alcun rischio di trasmissione di questa patologia all’uomo.
Prevenzione
Fondamentale è la prevenzione, basata sulla combinazione di misure profilattiche come l’eliminazione del tartaro da parte del veterinario che, grazie alle visite di controllo annue potrà consigliarvi al meglio su quanto è possibile fare.
L’obiettivo è rallentare al massimo la deposizione della placca, principale motivo scatenante la reazione infiammatoria ipersensibile nel gatto.