Ottobre è il mese dedicato alla prevenzione dell’ipertensione felina. Si tratta di una patologia abbastanza frequente fra i gatti e purtroppo non sono in molti, fra i padroni, a poter dire di conoscerla davvero.
Precisiamo, dunque, che si parla di ipertensione quando nell’organismo del gatto si verifica un aumento di liquidi o gas tale da influenzare l’efficienza degli organi dell’animale. Cuore e reni, in particolare, possono subire danni rilevanti e potenzialmente fatali per il gatto. L’ipertensione felina può altresì colpire gli occhi e, se trascurata, può portare l’animale alla cecità permanente.
Cause e sintomi dell’ipertensione felina
I sintomi più evidenti e immediatamente riconoscibili dell’ipertensione sono il distacco della retina e l’emorragia oculare. In questi casi la malattia si trova in uno stadio piuttosto avanzato, perciò bisogna agire con grande prontezza.
Altri sintomi, comunque meno riconoscibili, possono essere iperattività e perdita di peso, spesso legati a cause dovute ad altre patologie fra le quali ipertiroidismo, malattie legate ai reni e, più raramente, tumori. Per questo motivo l’ipertensione può essere una patologia secondaria, ma certo non per importanza o gravità.
L’importanza della prevenzione
Oggi sappiamo che gli esemplari maggiormente colpiti dall’ipertensione felina sono quelli che hanno superato i sei anni di età, sebbene non si possa pronosticare un’età più precisa per prevedere l’insorgere di questa patologia.
La diagnosi precoce costituisce allora l’arma più potente a nostra disposizione per contrastare gli effetti dell’ipertensione. Può bastare una banale misurazione della pressione nel corso di una visita veterinaria per identificare con buon anticipo il problema.
La misurazione della pressione viene eseguita con una metodica non invasiva paragonabile a quella utilizzata sulle persone e il manicotto collegato allo sfigmomanometro può essere posizionato sugli arti o alla base della coda. Il gatto risulterà avere una pressione più alta della norma già solo per il fatto di trovarsi in una clinica veterinaria, ma questo è previsto e c’è un range di valori nel quale il risultato è tollerato. Se invece dovesse risultare realmente iperteso sarà necessario per il medico veterinario diagnosticare la patologia alla base del per prescrivere la terapia adeguata al caso specifico.