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Permettere ad un bambino di vivere un’amicizia con un cane è una buona idea per tutta una serie di ragioni. Non solo perché una relazione basata su fedeltà, rispetto, fiducia e disponibilità reciproca può soltanto far bene a qualunque essere vivente, ma anche perché prendersi cura di un animale che ha bisogno di attenzioni significa imparare a fare i conti con la necessità di essere responsabili e pazienti.

 

In altri termini, crescere assieme ad un cane è per un bambino una meravigliosa occasione per scoprire le cose belle della vita – la dolcezza, l’affetto, la carica emotiva dell’amore – e capire cosa significa tutelarle, proteggerle, evitare che appassiscano per mancanza di premura.

 

Ad ogni modo far entrare un cane in famiglia e farlo interagire con i bambini non è certo una decisione da prendere alla leggera. Ci sono tanti aspetti da prendere in considerazione, da soppesare.

Come fare interagire bambini e cani nei diversi stadi di crescita

Per godere di una convivenza felice e appagante è importante che gli adulti insegnino sia agli amici a quattro zampe che ai bimbi come comportarsi in una molteplicità di scenari, dal gioco al momento del pasto, magari con l’ausilio di uno psicologo canino. Senza mai dimenticare che anche il cane meglio addestrato potrebbe diventare aggressivo per mille motivi, anche quando si pensa che stia soltanto giocando, e che la presenza di un adulto è sempre necessaria.

 

Se il cane si trova già in famiglia prima della nascita di un figlio o arriva in concomitanza con il lieto evento, è una buona idea abituare il nostro amico a non godere dell’attenzione assoluto per quel tempo che non sarà dedicato a lui ma al bimbo, così che non si sente improvvisamente messo da parte.

 

Quando poi arriverà il neonato e i due potranno finalmente conoscersi, è bene che il processo di conoscenza reciproca avvenga con cautela, senza fretta, dato che un cane eccitato o geloso può diventare ostile o pericoloso. Se Fido mostra atteggiamenti incoraggianti invece, è l’occasione perfetta per riempirlo di lodi e carezze, per rinforzare il comportamento positivo.

 

Per bambini di 1-2 anni, che non hanno ancora il controllo preciso di braccia, mani e gambe, l’adulto deve assicurarsi che non colpiscano sgraziatamente il cane, rischiando di fargli del male o di innervosirlo. È importante, altresì, insegnare al “figlioletto” peloso a consentire al bambino di avvicinarsi alla ciotola o ai suoi giocattoli senza reagire in modo aggressivo. Questo ovviamente non significa farlo mentre il cane sta mangiando oppure lasciare il bimbo da solo con lui, ma semplicemente abituare l’amico a quattro zampe alla presenza, anche invasiva, dell’infante.

 

A tre anni, se il bambino ha vissuto sin dall’inizio in compagnia di Fido, si sarà creato un solido legame e un rapporto stabile. Ma anche nel caso in cui il cane sia appena arrivato, tuo figlio inizierà ad essere in grado di prendersi cura di alcune sue necessità: la ciotola del cibo o dell’acqua, lo spazzolamento, il gioco. Insomma, questo è il momento in cui può cominciare a sviluppare il senso di responsabilità, persino ad un’età così prematura.

 

A sei-sette anni la maggior parte dei genitori comincia ad affidare ai propri figli una piccola parte delle faccende domestiche, e la cura del cane di famiglia può rientrare tra queste. Dargli da mangiare, ripulire le ciotole sporche o spazzolarlo sono compiti relativamente semplici e un ottimo inizio per apprendere una corretta gestione del proprio animale. E se è vero che ci vuole un po’ di tempo e sforzo per aiutare i bambini ad abituarsi a prendersene cura, vederli felici insieme sarà con molta probabilità una delle cose più gratificanti della tua vita.