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Esattamente come avviene per la razza umana, i progressi scientifico-sanitari, il miglioramento delle condizioni di vita e la maggiore consapevolezza dell’importanza delle abitudini alimentari portano i nostri amici a quattro zampe a vivere progressivamente sempre più a lungo. Un cane anziano richiederà ovviamente una serie di cure e accorgimenti diversi rispetto ad un esemplare più giovane: prevenire, magari attraverso piani di prevenzione appositamente calibrati per la terza età, diventa a questo punto un fattore ancora più cruciale per assicurargli salute e benessere per la restante parte della sua vita con noi.

 

Detto in altri termini hai la fortuna di tenere vicino a te il tuo beniamino per un tempo più lungo rispetto al passato, ma dovrai prenderti ancora di più cura di lui quando sarà anziano, perché è quella l’età in cui è più fragile e ha più bisogno di te.

Quand’è che si può parlare di cane anziano?

Non c’è una risposta unica a questa domanda. Indicativamente si può definire anziano un cane che abbia superato l’ottavo anno di età. In realtà il momento in cui definire anziano il nostro amico è determinato da numerose variabili, tra cui taglia, razza, alimentazione e stile di vita. Un cane alimentato con una dieta non equilibrata o lasciato in preda alle intemperie per tutta la vita risulterà fisicamente più vecchio di un animale alimentato correttamente e che non ha patito caldo o freddo eccessivo. Anche la taglia è determinante: le taglie piccole e medie invecchiano di norma più tardi rispetto alle taglie grandi.

Cosa puoi fare ora che ha ancora più bisogno di te

Essendo più vulnerabile rispetto agli anni ruggenti della sua gioventù è importante fare controlli dal veterinario almeno ogni 6 mesi, ed eseguire un check up annuale specifico per la sua età. Se hai sottoscritto un piano di prevenzione non dovrai preoccuparti di nulla: visite ed esami sono già definiti sulla base delle esigenze di un cane anziano.

 

Tra le principali patologie che possono colpire un animale in tarda età ci sono malattie renali, malattie metaboliche (come il diabete), malattie cardiache e malattie neoplastiche. Si può ben immaginare come la diagnosi precoce sia cruciale per evitare che queste affezioni possano prendere il sopravvento.

 

La sua alimentazione dovrà essere gestita in maniera differente rispetto al passato perché il suo metabolismo è rallentato se paragonato a prima e il fabbisogno energetico è minore. Esistono in commercio molti alimenti “senior”, specifici per le esigenze nutrizionali variate con l’età, solitamente contenenti una maggiore quantità di antiossidanti e sostanze che facilitano il processo digestivo. Ci sono poi formulazioni specifiche per le patologie più frequenti. Una alimentazione di buona qualità durante questa fase è fondamentale per mantenere uno stato di salute ottimale. Se necessario si può integrare la dieta con acidi grassi o glucosamina per contrastare l’avanzata di artrite e artrosi, ridurre i dolori articolari e proteggere il sistema nervoso.

 

Le sue abitudini cambieranno: sarà meno attivo, tenderà a camminare più lentamente e a dormire più a lungo. È necessario mantenerlo in esercizio, ma adattando la routine delle passeggiate alla sua età: evita lunghe e stancanti maratone e prediligi le ore più fresche nel periodo estivo.

 

Un animale anziano, proprio come noi, può andare incontro ad una graduale perdita della funzionalità dei sensi: potrebbe non vederci o non sentirci più bene, o non essere più agile come prima a causa dell’artrosi, inoltre potrebbe avere parziale perdita della memoria e disfunzioni cognitive. Per questo ha bisogno di più attenzioni da parte tua.