Come nel caso degli umani, l’asma dei gatti (o asma felina) è un’infiammazione cronica che colpisce le vie aeree profonde (i cosiddetti bronchioli) all’interno dei polmoni. Anche se non guaribile, può essere tenuta sotto controllo con terapie appropriate e i gatti che la contraggono possono vivere vite normali.

Le cause

L’asma felina è una patologia a carico del sistema respiratorio, abbastanza comune a tal punto da interessare non meno dell’1% di tutti i gatti presenti al mondo. Gli attacchi possono essere provocati da una reazione allergica oppure dall’inalazione di agenti irritanti, come il fumo di sigaretta, il polline o la polvere. Alcune razze, in primis quelle orientali, sembrano essere più predisposte rispetto ad altre e solitamente i soggetti colpiti hanno un’età compresa tra i 2 e gli 8 anni, con una leggera prevalenza tra i gatti di sesso femminile.

 Come si manifesta l’asma felina?

Le vie aeree del gatto rispondono all’agente irritante con la contrazione della muscolatura liscia per impedirgli di penetrare nei polmoni. Per bloccarlo l’organismo produce muco che poi viene espulso attraverso la tosse. Questi tre elementi – l’irrigidimento della muscolatura, il muco e la tosse – determinano lo spasmo delle vie respiratorie, rendendo problematica la respirazione.

I principali segni dell’asma felina, dunque, sono:

  • Tosse
  • Sibili
  • Dispnea
  • Muco
  • Bocca spalancata per respirare
  • Spossatezza generale e letargia
  • Labbra e gengive bluastre

Se il gatto esibisce uno di questi sintomi, anche se intermittenti, dovresti parlare con un veterinario il prima possibile.

Diagnosticare l’asma felina

Purtroppo non esiste un test univoco per diagnosticare con sicurezza l’asma. Altre patologie che presentano gli stessi sintomi – infezioni batteriche, corpi estranei, patologie cardiache, parassiti delle vie aeree, neoplasie polmonari – dovranno essere escluse prima di addivenire ad una diagnosi corretta.

Oltre ad una visita clinica accurata, alla valutazione dei sintomi e al colloquio con i proprietari, tra le principali indagini diagnostiche ci sono gli esami radiografici al torace che solitamente mostrano un quadro caratteristico della patologia. Tuttavia talvolta le immagini radiografiche appaiono sovrapponibili a quelle di un soggetto sano.

Si può ricorrere al lavaggio broncoalveolare consente di approfondire ulteriormente la questione, dando al veterinario la possibilità di osservare il microscopio la presenza di cellule infiammatorie, batteri o eventuali cellule cancerogene.

Trattamento

Ci sono principalmente due tipi di trattamento per gestire l’asma felina: farmaci antinfiammatori, che agiscono come i corticosteroidi per ridurre l’infiammazione responsabile dei sintomi, e broncodilatatori, che permettono la dilatazione delle vie aeree agevolando il flusso di aria in entrata. Se il soggetto presenta un’eccessiva produzione di muco si può aggiungere un mucolitico al cibo. Sarà il veterinario ad impostare la terapia più indicata.

L’asma felina può essere prevenuta?

Sì, i proprietari possono puntare all’eliminazione di quanti più allergeni ed agenti irritanti possibile, a partire da quelli normalmente presenti in casa: polline, muffe, polvere (della lettiera, ad esempio), profumi, deodoranti ambientali, prodotti spray, aerosol, fumo di sigaretta. Anche lo stress e l’obesità possono favorire o aggravare la malattia, dunque è bene assicurarsi che il proprio micio viva il più serenamente possibile e che sia in ottima forma.